Hai visionato decine di abitazioni alla ricerca dell’appartamento perfetto e finalmente lo hai trovato! Quell’appartamento ora è la tua CASA. Anche il condominio è moderno e ben tenuto, posizionato nella zona che desideravi e il prezzo era quanto di meglio potessi immaginare. Solo successivamente hai scoperto che il figlio del vicino è un aspirante musicista che suona non meno di dieci ore al giorno, oppure che il dirimpettaio ha adibito il balcone a cuccia per il suo cane e lo lascia abbaiare giorno e notte senza sosta.

Dobbiamo dirlo…. Trovare un condominio tranquillo è come vincere alla lotteria, in pochi possono raccontare di esserci riusciti. PRIMA DI AGIRE... Innanzitutto è bene mantenere la calma e ricordare che la tolleranza è un requisito minimo per chi desidera abitare in condominio. Non si tratta solo di buon senso; è lo stesso codice civile che pone il limite alle “immissioni rumorose che superano la normale tollerabilità”. È un limite molto generico e la sensibilità soggettiva sposta l’asticella della normale tollerabilità a seconda degli individui. In realtà sono previsti dei parametri un po’ più oggettivi…se ti interessa, continua a leggere. COSA SI INTENDE PER RUMORI MOLESTI? Il legislatore definisce “rumori molesti” tutti quelli che superano i 3 decibel rispetto ai rumori di fondo che provengono dalla strada. Va da sé che quindi il limite di rumorosità per un condominio in pieno centro è più alto rispetto al limite che troveremo in periferia. Esistono altri criteri da considerare: COME AGIRE? La prima cosa da fare in questi casi è sempre provare a parlare con i diretti interessati, cercando di risolvere civilmente il problema trovando un punto d’incontro. Lo step successivo è individuare se ci sono delle clausole nel regolamento condominiale che indichino degli orari di silenzio. In mancanza di riferimenti chiari, generalmente gli orari sono dalle 14:00 alle 16 e dalle 22:00 (23:00 in estate) alle 8:00.

Una lettera di diffida, nella quale si invita l’attore ad interrompere la condotta molesta, è un opportuno tentativo prima di portare l’argomento in assemblea. In assemblea sarà necessario capire se la molestia è recepita solo dal vicino oppure da più condomini. A tal proposito i vicini rumorosi potrebbero commettere illeciti di diversi tipo: NON DIRE CHE NON CI HO PROVATO! Il tentativo di parlare pacificamente è fallito e la diffida probabilmente sarà stata “archiviata” nella pattumiera … Il diritto al riposo è tutelato dal legislatore e adire le vie legali è a questo punto l’unica via percorribile. Sarà necessario procurarsi delle prove e magari anche dei testimoni. Una perizia fonometrica da parte di un tecnico abilitato potrà dimostrare che i vicini stanno superando la soglia di tollerabilità. Se i rumori hanno provocato danni psico-fisici, un referto medico in grado di confermare le condizioni di salute sarà altrettanto utile a perorare la causa e magari anche a richiedere il risarcimento dei danni.