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Franco Simone - Amministratore di condominio
Quando si può parlare di comunione e quali norme la regolano?
Quando la proprietà o altro diritto reale spetta in comune a uno o più persone si applicano le norme del Codice Civile comprese tra gli articoli 1100 e 1116.
Come nasce e come si distingue?
Si distingue in VOLONTARIA, INCIDENTALE e FORZOSA.
Nel caso ci comunione volontaria, questa nasce da un accordo tra i partecipanti. Se è originata da un “fatto giuridico” si parla ci comunione incidentale (es. successione). Nei casi previsti dalla legge si tratta di comunione forzosa ( es. un muro di confine)
Quali sono i diritti dei proprietari?
Ciascun proprietario può servirsi della cosa comune; può apportare a proprie spese modifiche ritenute necessarie al miglior godimento della cosa.
Quali sono i doveri e/o i limiti dei comunisti?
Ciascun proprietario non può alterare la destinazione della cosa e non può impedire agli altri comunisti di farne parimenti uso. Inoltre, deve contribuire nelle spese necessarie per la conservazione e per il godimento della cosa comune.
Un proprietario può rinunciare alla propria quota?
Sì, ma la rinuncia deve essere espressa in modo inequivocabile e, se effettuata, non è più revocabile.
Chi è l’amministratore di una comunione?
È colui che deve gestire la cosa comune nell’interesse dei comunisti. Può essere nominato dall’autorità giudiziaria o dai comproprietari.
Il condominio si configura come una comunione?
No, il condominio è una fattispecie particolare nella quale convivono elementi di proprietà privata ed elementi di comunione. Ci sono articoli del Codice Civile che normano il condominio e dei richiami alle norme sulla comunione.
Franco Simone - Amministratore di condominio